Le origini del nome sono racchiuse nelle sue radici: Moncler è infatti l’abbreviazione di Monestier-de-Clermont, villaggio di montagna vicino a Grenoble. Qui René Ramillon e Andrè Vincent fondano nel 1952 l’azienda che darà vita al celebre piumino.
All’inizio Moncler produce sacchi a pelo imbottiti, un unico modello di mantella foderata con cappuccio e delle tende con struttura telescopica e copertura esterna. Sono questi articoli robusti e funzionali ad incontrare subito il favore del pubblico, mentre si afferma il nuovo fenomeno sociale delle vacanze in montagna.
Gli anni Ottanta sono il periodo in cui Moncler, con le sue originali impunture e il suo effetto ‘verniciato’ declinato in colori abbaglianti, fa finalmente il suo ingresso in città. La stilista Chantal Thomass collaborerà con l’azienda fino al 1989, rivisitando il look del piumino classico. La designer sostituisce le cerniere con i bottoni e introduce bordi in pelliccia, il satin e i tessuti reversibili.
Il brand viene acquisito nel 2003 dall’imprenditore italiano Remo Ruffini, attuale Presidente e Amministratore Delegato, cui si deve la strategia del piumino globale. Lavorando su vestibilità, ricerca estetica, sperimentalismo e materiali, lo spirito universale di Moncler si esplicita sempre di più, accanto alla varietà dei suoi utilizzi in ogni momento, sempre con la massima attenzione alla qualità. Ogni capo viene rigorosamente prodotto in Europa. L’universo Moncler si arricchisce ulteriormente con il lancio della collezione Haute Couture Moncler Gamme Rouge. Una frontiera di eleganza e sofisticazione al femminile disegnata dapprima da Alessandra Facchinetti e poi, fino ad oggi, da Giambattista Valli.